UNO SCAMBIO DI IDEE CON IL PROFESSOR SERGIO PORTA
Ciao Dani, come stai?
Ti mando questo documento su Covid che ho finito (temporaneamente) di scrivere ieri. Si tratta di una evoluzione, aggiornamento e sintesi di quello che avevo messo su FB mesi fa, a metà aprile. Visto che i concetti espressi in quello di aprile si sono rivelati sorprendentemente (per me per primo) validati sia dalla scienza che dagli eventi, la base rimane la stessa. Ho cercato in questa nuova versione di spostare il focus dalla questione della verità a quella etica, per il semplice fatto che ho perso la fiducia che della verità interessi qualcosa a qualcuno: viviamo davvero in epoca post-fattuale, e dobbiamo tenerne contro. Rimangono comunque alcuni riferimenti all’evidenza empirica soprattutto nel dimensionamento della pandemia e delle chiusure.
Insomma, se hai tempo vedi che effetto ti fa leggerlo e dimmi qualcosa.
Abraz.
S
Premessa alla mia risposta: il virus esiste ed è pericoloso per le persone fragili. In mancanza di alternative, condivido l'assunzione di misure di prevenzione e contenimento della sua diffusione basate su criteri razionali, scientifici e di buon senso.
Carissimo Sergio,
che dire?
Io sono d’accordo con te fin dall’inizio. E sono sempre più arrabbiata e sconfortata. Ci sono giorni in cui mi sembra che si stia vivendo, qui in Italia, con il grande Leviatano di Hobbes, uno Stato mostro che, in nome di una presunta maggiore “sicurezza”, si mangia tutti i diritti con il consenso dei cittadini.
Ho letto un interessante articolo sul domenicale del Sole 24 ore di due domeniche fa che recensiva un libro di due sociologi in cui si dice che la “società del rischio” sta diventando “società del pericolo”. Trovo questa riflessione molto interessante perché il rischio è un azzardo che non esclude il pericolo ma comporta una decisione attiva e consapevole, mentre la paura del pericolo in sé crea inerzia e passività. Questo è quello che sta succedendo in Italia in questi mesi: colpevolizzazione dei cittadini e relative privazioni delle libertà fondamentali in nome di una maggiore sicurezza, quando il vero motivo è nascondere l'impreparazione, l’inettitudine, l’incompetenza e, forse, l'attaccamento al potere di buona parte di chi ci governa. Mi sono ritrovata oggi (mio malgrado!) ad essere d’accordo con il tuo amato Renzi che ha denunciato il fatto che Conte abbia dichiarato in un’intervista che il piano per gestire i fondi europei è pronto, mentre sia il parlamento che gli stessi ministri ne sono all’oscuro, non ne conoscono i contenuti. Questa sembra ormai un’autocratura democratica e io non sopporto più chi mi dice che non si deve criticare il governo perché se cadesse, un governo Salvini-Meloni sarebbe peggio, senza rendersi minimamente conto che l’inettitudine, la malafede, l’irrazionalità di chi ci governa è corresponsabile del futuro avvento delle destre al potere proprio per il clima di esasperazione che sta alimentando.
La scuola è stata invasa da 3 milioni di banchi di plastica molle su cui i ragazzi non riescono a tenere nemmeno un libro sulla tavoletta dove devono scrivere. Ora, tu che sei un architetto, spiegami qual è il criterio razionale per cui, in un’aula di 50 metri quadri con 25 alunni il distanziamento aumenta se io metto gli alunni seduti in banchetti di plastica o in banchi tradizionali singoli? Quanti centimetri di distanziazione fra un alunno e l’altro si guadagnano con i banchetti di plastica? Il virus forse circola di meno?
Possiamo fino al 24 dicembre andare a trovare chiunque all’interno della nostra regione, riunirci in casa in quanti vogliamo e possiamo fare la stessa cosa dal 27 dicembre, ma il 25 e il 26 sono vietati gli spostamenti fra un comune e l’altro. Risultato: i miei anziani genitori possono, in teoria, badare ai loro nipoti gemelli di 2 anni (potenziali untori asintomatici con altissimo rischio di probabilità!) tutti i giorni fino al 24 dicembre e tutti i giorni dal 27, ma non possono festeggiare con loro il Natale. Spiegami la ratio di questa decisione.
Questi sono solo due esempi e, senza voler essere complottista, io ci ravviso, ad esser buona, paternalismo autoritario, inettitudine, delirio di onnipotenza. Ad esser cattiva, mi viene il sospetto che le misure irrazionali siano asservite a ben altri interessi, economici e di potere. L’irrazionalità genera confusione, ansia ed esasperazione. Aggiunta alla propaganda sui pericoli della pandemia, genera colpevolizzazione, paura, angoscia dilagante. Perfetti ingredienti per sostenere la scelta di misure restrittive (a prescindere dalla loro fondatezza razionale e scientifica) e, nel peggiore degli scenari, favorire l’avvento di regimi antidemocratici.
Spero tanto di sbagliarmi e che quello che ci aspetti non sia un contagio peggiore dell’attuale, ovvero quello dell’assuefazione alla delega passiva dei nostri diritti in nome di una maggiore sicurezza.
Prima chiusero in casa gli anziani con l’intenzione di proteggerli.
Poi i loro figli e nipoti con la scusa della responsabilizzazione.
E dopo che accadrà?
Un forte abbraccio.
Dani