Non ci vediamo più nella stessa luce,
i nostri occhi e le mani non sono più gli stessi.
L’albero è più vicino e più viva la voce delle sorgenti,
i nostri passi risuonano più profondi, fra i morti.
Dio che non sei, posa la tua mano sulla nostra spalla,
abbozza il nostro corpo col peso del tuo ritorno,
completa l’unione delle nostre anime con gli astri,
i boschi, le grida degli uccelli, le ombre e i giorni.
Rinuncia te in noi, come si lacera un frutto,
cancella noi in te. Rivelaci
il senso misterioso di tutto ciò che è semplice
e, senza fuoco, seme caduto in parole senza amore.
(Yves Bonnefoy)
da Pierre écrite, 1965, in Y. Bonnefoy
– L’opera poetica, collana “ I Meridiani”, Mondadori, 2010, a cura di Fabio
Scotto, trad.ne di Diana Grange Fiori e Fabio Scotto
Taz, hai subito un attacco da Anonymous o sei tu che hai rimosso tutti i tuoi post con tutti i nostri meravigliosi commenti?!?!?!
RispondiEliminaSiamo basite.
Carrie & co.